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2015. Per imparare a riconoscere un vitigno, oggi, non è necessaria solo l'esperienza decennale di esperti studiosi o contadini ma l'efficace combinazione di codici. Con Plinio 2.0, infatti, una delle tante APP di ultima generazione, basta un click per scoprire più di 550 diverse varietà. Allo stesso modo di Plinio, antico studioso che più di 2.000 anni fa riuscì a classificare decine di vitigni, Plinio 2.0 è un app in grado di riconoscere e classificare moltissime specie di vitigni ma soprattutto di renderle accessibili ai più.
Ideata e realizzata dal Consiglio per la ricerca in agricoltura e l'analisi dell'economia agraria (Cra), l’APP si basa su dispositivi modernissimi per lo scambio di dati. Una tecnologia molto sofisticata che per ora è stata sperimentata sul vigneto dell'Unità di Ricerca per la Viticoltura (Cra-Vic) e in pochi altri luoghi. L’APP incrocia tecniche diverse di misurazione, per la valorizzazione di una vasta collezione di germoplasma viticolo. Ma come funziona praticamente?
Nelle piante viene inserito un piccolo microprocessore che permette di rilevare, direttamente sul campo, sul proprio tablet o smartphone, le notizie sulle varietà delle differenti specie attraverso dei cartellini elettronici. Una tecnologia molto avanzata che permette allo stesso tempo di studiare e valorizzare la biodiversità che differnzia ogni singolo vigneto. Una rircerca, iniziata circa 8 anni fa, che affonda le sue radici in Toscana, a Nipozzano dei Marchesi de' Frescobaldi, dove, nelle barbatelle vennero inseriti dei microchip che stabilivano un contatto informatico tra la pianta e il computer attraverso una scheda descrittiva. Ancora, in Basilicata esiste un altro esempio di applicazione. E’ stato messo a punto un sistema informatizzato di tracciabilità di cultivar di agrumi nella filiera vivaistica, utilizzando braccialetti elettronici e chips di vetro inseriti sotto corteccia; un sistema che ha consentito di abbinare alla pianta un codice identificativo univoco riferito a specifiche schede tecniche. Staremo a vedere quanta diffusione avrà quest’APP.

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Andando in giro per l’italia e l’Europa, anche nelle regioni più sperdute, si trovano percorsi e sentieri infrastrutturali, nel Salento invece oltre la città di Lecce e magari nei i centri storici, non ci sono indicazioni, percorsi, segnaletica che permettano di godere del paesaggio, delle bellezze architettoniche, culturali, storiche, naturalistiche che sono presenti e disseminate nei nostri territori. Qualcuno conosce dov’è l’unica “Pagghiara Doppia del Salento” – i cosidetti “Pajari Pesanei” - o quanti hanno visto il Refettorio dei Francescani a Lequile, oppure il Portale di “Santu Lasi” o ancora le piante e gli arbusti presenti nel bosco di Sant’Elia per non parlare delle splendide ville di Monteroni.
Il Gal Valle della Cupa dopo il Censimento e catalogazione dei beni architettonici dei territori delle 12 terre e la successiva definizione degli itinerari è ora impegnato con la fase della “Realizzazione di itinerari, percorsi e cartellonistica nelle terre della Valle della Cupa” Quale Urbanizzazione Secondaria Del Territorio.
Il territorio, essendo molto vasto è stato suddiviso in tre macro aree: nord (Novoli, Squinzano, Trepuzzi, Surbo), centro (Lequile, San Pietro in Lama, Monteroni, Arnesano )e sud (Cavallino, Lizzanello, San Donato, San Cesario) e sono state impegnate ingenti risorse (€606.479).
Il progetto è stato estremamente faticoso, partendo da un foglio bianco e dopo incontri con le amministrazioni e le associazioni, abbiamo iniziato a percorrere strade e stradine, che individuate sulle mappe hanno iniziato a formare un reticolo di interconnessioni, delle linee che permettevano di andare di la e di qua. Sono state quindi individuati tratti noti, quali il costone e le serre di S. Elia fra Squinzano e Trepuzzi, ampiamente utilizzate in ogni periodo dell’anno, ma anche stradine sconosciute che permettevano il godimento di scorci e paesaggi estremamente suggestivi.
I percorsi individuati, per la maggior parte attraverso le campagne, da percorrere con le biciclette o a piedi, quindi come mobilità lenta, sono stati studiati con lo scopo di collegare tutti i Borghi dei comuni della Valle della Cupa e si sta lavorando per interconnetterli con Punti Informativi e delle Stazioni Informative sia su spazi pubblici che in alcune aziende agricole e agri-turistiche che hanno aderito al progetto a seguito di un bando di evidenza pubblica Complessivamente si stanno infrastrutturando non meno di 30 km con grandissimo numero di cartellonistica di direzione e posizione ed allestiti punti sosta e percorsi salute.
Pertanto si è cercato di individuare un percorso, per la maggior parte attraverso le campagne, da percorrere con le biciclette o a piedi, quindi come mobilità lenta, e che arrivasse a collegare tutti i Borghi dei comuni della Valle della Cupa.
Non resta che scegliere l’itinerario preferito: “Masserie e Parco delel Serre di Sant’Ela”, “Tra ville, cave e vigne”; “Parco del Negroamaro”; “Itinerario archeologico tra Messapi e emergenze rurali”; “Borghi e artigianato”; “Itinerario Open air”.

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Dall’1 al 2 Maggio 2015 si svolgerà il 2° concorso internazionale di arte floreale, per le vie, le corti, le piazze e le chiese di San Pietro in Lama (LE), comune facente parte del GAL Valle della Cupa.
L’evento è organizzato da Safia E20, La Bottega del Fiore, Salvatore Coroneo e l’Altralinfa, in collaborazione con Comune di San Pietro in Lama, Comune di Lecce, Provincia di Lecce, Regione Puglia, Comune di Leverano, Confartigianato Lecce, Associazione Cuore e mani aperte verso chi soffre, San Rocco Filiera corta, Associazione Turistica PRO LOCO San Pietro in Lama, GAL Valle della Cupa, ARIF, Presta Columella, Istituto Cordella e Cuore amico. Il concorso prevede la partecipazione di 13 Team di fioristi in gara costituiti ognuno da due persone, provenienti da: Azerbaijan.1, Brasile.1, Estonia.1, Grecia.1, Islanda.1, Italia.4, Lettonia.2, Norvegia.1 e Polonia.1.
Una gara tra professionisti ma anche un’occasione per fondere l’arte floreale con altri tipi di arte, ciò che rende il progetto stimolante e sempre alla scoperta di nuovi confini. Nella convinzione che la crescita di un territorio dal punto di vista turistico culturale debba necessariamente passare dalla promozione delle sue bellezze artistico architettoniche, dei prodotti tipici e delle sue tradizioni.
Il percorso sarà articolato lungo le vie del centro storico di San Pietro in Lama, dove è possibile ammirare le “corti aperte” adornate con creazioni d’arte, installazioni, fiori e Giardini all’italiana, grazie al concorso per vivaisti che prevede la realizzazione di un giardino all’italiana ossia un corner che porti alla conoscenza dell’arte del Giardinaggio come espressione di nobile manualità ed arte ai molti che pensano che il verde sia solo un colore tra i pastelli.
Il visitatore avrà la possibilità di scegliere di osservare l’arte e gli eventi della manifestazione in solitaria o usufruendo della guida di una esperta in Beni Culturali che renderà il percorso ancora più ricco culturalmente, il tutto allietato da musica, artisti di strada e saltimbanchi.

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