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Scultore della terracotta, artista ed artigiano, vive e lavora a San Pietro in Lama, paese storicamente legato alla produzione di ceramiche. Alcune delle sue opere d’arte ricordano, seppure in chiave moderna, gli antichi menhir diffusi nelle campagne salentine.
“A San Pietro in Lama l’argilla l’abbiamo respirata tutti sin da piccoli. Ricordo ancora in modo vivo l’odore dei camini dei laboratori”. Inizia così il racconto di Tonio Bisconti, artista ed artigiano della ceramica, che ha fatto della sua attività una scelta di vita, un modo di essere, un percorso esistenziale dell’anima che racchiude una tensione continua tra innovazione e tradizione. Le decorazioni minuziose ed i dettagli nascosti negli oggetti d’arte da lui creati, rivelano la precisione dell’ artigiano che si combina all’estro dell’artista.
“Artisti si nasce, non si diventa” racconta durante l’intervista “per me anche l’oggetto più piccolo è passione ed ha lo stesso valore di un’opera grande”. E la passione di cui parla, la senti vibrare non solo nelle sue parole ma anche nelle sue opere di terracotta. Pietre vive e cangianti che, a secondo dello sguardo che le scruta o dell’angolazione da cui le si guarda, rivelano grandi storie attraverso piccoli particolari. 
Il laboratorio dove Tonio lavora, realizzato alcuni anni fa grazie ad un finanziamento del GAL Valle della Cupa, contiene molte delle sue creazioni. Qui puoi respirare l’odore delle antiche botteghe ed osservare da vicino la cura e la pazienza dello scultore che plasma la terracotta; scrutare e accarezzare i mastodontici giganti di ceramica, statue di guerrieri, strumenti musicali di creata che si ispirano a percussioni tribali di altri mondi e culture ed i gadget artigianali. In tutti si percepisce il desiderio di esprimere se stesso e la voglia di comunicare attraverso l’arte.
Tra le tante opere realizzate spiccano i grandi totem, che fanno andare con la memoria agli antichi menhir del Salento. Proprio come questi monumenti si stagliano imponenti tra le mura del laboratorio, sfidando le leggi della fisica e sollevandosi in uno slancio verticale che ha tutto il sapore di un ricongiungimento tra terra e cielo. E come i menhir diventano punto di partenza e di incontro tra l’astrazione e la realtà, tra il sentire dell’artista e quello di chi osserva.
Oggetti d’arredo unici, sculture d’arte maestose, cariche di significato, costruite manualmente pezzo dopo pezzo in un vortice di terracotta che racchiude la passione per la propria terra. Questi misteriosi monumenti a cui si attribuiscono ancora svariati significati, sono il frutto di un lavoro paziente e ricercato, che trae spesso ispirazione dai paesaggi salentini. 
Un lavoro caratterizzato dalla continua ricerca sui materiali e sulle tecniche di lavoro, attraverso la creazione di oggetti diversi, che trapelano lo sforzo di contaminazione continua con altre culture e una fortissima osmosi con la natura e il paesaggio. L’ attività artistica di Bisconti è una testimonianza sul territorio di un legame tra passato e futuro attraverso la manualità e l’estro: “è importantissimo rivalutare le proprie radici, creare legami con il proprio paese, perché l’artigianato, come la terra, è essenziale per la storia di un popolo”.

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